Catania Pride 2008 - 5 luglio

29 maggio 2008

La piazza al Pride? No, una via ad Almirante

Ieri sera è giunta la notizia, divulgata dal Circolo Mario Mieli di Roma, che la Questura della capitale intende vietare al Pride di concludersi in Piazza San Giovanni. Questo a poco più di una settimana all’evento, che si svolgerà sabato 7 giugno. Incredibile la motivazione: “un concomitante convegno e concerto corale all’interno dei Palazzi Lateranensi”. Si tratta del Sesto simposio dei docenti universitari europei. Una prima autorizzazione per l’uso di Piazza San Giovanni, dove l’anno scorso confluì un milione di persone in occasione del Pride nazionale, era già stata concessa al Circolo Mario Mieli l’11 aprile scorso.
In un’Italia sempre più clericale e spostata a destra, stigmatizzata da governi esteri (viva Zapatero) e da organizzazioni internazionali (come Amnesty International) per i suoi rigurgiti razzisti, non stupisce che qualcuno, mentre si pensa d’intitolare qualche via a Giorgio Almirante, decida di negare le piazze al movimento glbt. Speriamo che la reazione del movimento sia decisa e unitaria. Per il momento, Facciamo Breccia ha già diffuso un comunicato nel quale si afferma: “l'iniziativa in questione, il solito convegno ecclesiastico contro il relativismo culturale con udienza papale, viene aperta (il 5 giugno) anche da Zingaretti, presidente della provincia di Roma, che ha dato il patrocinio al Pride. Zingaretti dimostrerebbe serietà e coerenza se in conseguenza di questo fatto facesse sapere di ritirare la sua partecipazione (o al Pride, o al convegno)”. Aurelio Mancuso, presidente di Arcigay, parla di “provocazione politica”: “Quali problemi d'ordine pubblico, potrebbero sorgere tra una parata che sfila nelle vie di Roma e si conclude nella serata nella storica piazza e un'iniziativa della gerarchia cattolica dentro le mura della Basilica?”.
Il Circolo Mario Mieli ha convocato una conferenza stampa per questo pomeriggio, alle 17,30, in via Efeso 2/A.

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2 commenti:

LaStreg@tta ha detto...

Sono andata via, quindi non posso parlare forse ma come vorrei che la rabbia di vedere le cose che accadono piovesse sulla mia vecchia e stanca città. Che invece inaridisce.

Anonimo ha detto...

Ma non ho capito, se il Pride finisse ugualmente in piazza e si rimanesse lo stesso per una mezzora a sentire i discorsi, la polizia ci caricherebbe? Io dico di no.

Sai che casino a livello internazionale per il governo?