La Catalogna d'inverno - 2
Tiò tiò,
Caga turrò
D’aquell tan bó
Si no en tens més
Caga diners
Si no en tens prou
Caga un ou
Il che, in catalano, vorrebbe dire più o meno: “Tronco, tronco / caga torrone / di quello tanto buono / se non ne hai più / caga soldi / se non ne hai abbastanza / caga un uovo”. È una specie di filastrocca che i bambini catalani cantano la notte della vigilia di Natale, mentre con un bastone picchiano el tiò, cioè un essere immaginario che in realtà è un tronco nascosto con una coperta. Questa tradizione va sotto il nome di fer cagar el tiò (far cagare il tiò).
Alcuni giorni prima di Natale, da qualche parte in casa (generalmente vicino al caminetto, quando esiste) compare el tiò. Ogni notte, prima di andare a dormire, i bambini gli lasciano accanto qualcosa da mangiare: una mela, biscotti,... La mattina ritroveranno solo i resti di queste cibarie, segno che il tiò ha mangiato. Prima o poi, però, il tiò deve defecare e la notte di Natale sembra essere il momento più adatto per stimolarlo in tal senso. È allora che i bambini lo picchiano con un bastone, invocandolo con la cantilena che avete appena letto. Regola importantisima: non è possibile sollevare il manto che ricopre questa creatura fantastica, prima di aver lasciato la stanza per andare a risciacquare la punta del bastone in un secchio che gli adulti avranno provveduto a collocare in una parte della casa sufficientemente distante da quella in cui si trova il tiò. Quando i bambini tornano vicino al tiò, lo scoprono e trovano i frutti dei suoi sforzi: non giocattoli o oggetti di valore, ma solo dolci tipici del periodo natalizio. I regali grossi – non solo i catalani, ma tutti gli spagnoli – li ricevono il giorno dei reyes, i re Magi, il sei gennaio. L’operazione per far defecare il tiò può essere ripetuta più volte, fino a che non evacua carbone: quello è il segnale che non gli scappa più, i bambini allora si mettono l’animo in pace, la festa è finita.
Caga turrò
D’aquell tan bó
Si no en tens més
Caga diners
Si no en tens prou
Caga un ou
Il che, in catalano, vorrebbe dire più o meno: “Tronco, tronco / caga torrone / di quello tanto buono / se non ne hai più / caga soldi / se non ne hai abbastanza / caga un uovo”. È una specie di filastrocca che i bambini catalani cantano la notte della vigilia di Natale, mentre con un bastone picchiano el tiò, cioè un essere immaginario che in realtà è un tronco nascosto con una coperta. Questa tradizione va sotto il nome di fer cagar el tiò (far cagare il tiò).
Alcuni giorni prima di Natale, da qualche parte in casa (generalmente vicino al caminetto, quando esiste) compare el tiò. Ogni notte, prima di andare a dormire, i bambini gli lasciano accanto qualcosa da mangiare: una mela, biscotti,... La mattina ritroveranno solo i resti di queste cibarie, segno che il tiò ha mangiato. Prima o poi, però, il tiò deve defecare e la notte di Natale sembra essere il momento più adatto per stimolarlo in tal senso. È allora che i bambini lo picchiano con un bastone, invocandolo con la cantilena che avete appena letto. Regola importantisima: non è possibile sollevare il manto che ricopre questa creatura fantastica, prima di aver lasciato la stanza per andare a risciacquare la punta del bastone in un secchio che gli adulti avranno provveduto a collocare in una parte della casa sufficientemente distante da quella in cui si trova il tiò. Quando i bambini tornano vicino al tiò, lo scoprono e trovano i frutti dei suoi sforzi: non giocattoli o oggetti di valore, ma solo dolci tipici del periodo natalizio. I regali grossi – non solo i catalani, ma tutti gli spagnoli – li ricevono il giorno dei reyes, i re Magi, il sei gennaio. L’operazione per far defecare il tiò può essere ripetuta più volte, fino a che non evacua carbone: quello è il segnale che non gli scappa più, i bambini allora si mettono l’animo in pace, la festa è finita.
Ah, prima che me lo dimentichi: buon 2007!
3 commenti:
buon 2007... e vaffanculo al 2006!!!
Bravo FireMan!
Buon 2007!
Thank you for writiing this
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