Il matrimonio non è tutto
Viene ancora dalla Spagna la notizia di un nuovo episodio di omofobia. I protagonisti sono, proprio come nel caso del ristorante La Favorita di Madrid, due uomini gay che sono stati minacciati dal padrone di un bar mentre si stavano baciando sulla terrazza del suo locale, a Siviglia. I due hanno subito sporto denuncia. “Non avevo mai provato in maniera tanto forte quanto possa rivelarsi difficile il fatto di essere omosessuali in questo paese”, ha detto una delle vittime.
Questo ci ricorda che una legge sul matrimonio fra persone dello stesso sesso, benché più che auspicabile, non può considerarsi il traguardo definitivo della nostra battaglia. La FELGT (Federación Estatal de Lesbianas, Gays, Trasexuales y Bisexuales) ha chiesto che le autorità “applichino le sanzioni previste dalla legge per questi casi in modo che esse non solo rivestano una funzione punitiva ma servano anche da esempio”. Ha quindi ricordato, secondo me in modo del tutto condivisibile, che “l’omofobia non si combatte solo con l’uguaglianza legale. È necessario che i giovani imparino a rispettare e dare importanza all’orientamento sessuale o all’identità di genere come a qualcosa di intrinsecamente umano e socialmente degno. Questo insegnamento” – chiede ancora la FELGT – “deve entrare nei programmi scolastici”.
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