Catania Pride 2008 - 5 luglio

19 febbraio 2008

Sarkozy, Berlusconi e il papa

Su Libération di oggi è comparso un articolo del filosofo e giornalista francese Robert Maggiori, sulla sorte della laicità in Francia e in Italia. Eccovi la traduzione.

Ci sono mille ragioni - politiche, morali e anche psicologiche - per stabilire un legame tra Silvio Berlusconi e Nicolas Sarkozy. Stesso populismo, stessa autocrazia, stesso istrionismo, stesso gusto smodato per la scena, stesso modo di trattare come dipendenti i collaboratori e gli alleati, stesso controllo (reale per uno, agognato per l’altro) sull’informazione, stessa incultura letteraria e filosofica - possiamo immaginarli con un libro in mano? -, stessa abilità retorica, stessa maniera di esibire la ricchezza... Tuttavia un punto in comune merita di essere sottolineato in special modo: divorziati e padri di figli avuti con diverse donne - situazione che Santa Madre Chiesa approva ben poco -, impiegano la stessa forza nell’affermare le virtù della religione e a disprezzare la laicità.
In Francia - “Repubblica indivisibile, laica, democratica e sociale” -, non ci sono stati milioni di persone in piazza dopo che il loro presidente ha dichiarato che i maestri non potranno mai sostituire i pastori o i sacerdoti, affermando così che non esiste una morale se non religiosa. In Italia ce ne sono stati di manifestanti, un vero e proprio tumulto, con tanto di petizioni, dibattiti infuocati alla televisione, interventi in Parlamento, centinaia di articoli, migliaia di post sui blog... Per difendere la laicità? No. Per garantire la libertà di espressione del... papa, tremendamente minacciata! In Francia facciamo bene a preoccuparci delle affermazioni del Presidente. In Italia, invece, ci si domanda se dichiararsi atei o laici non diventerà presto un atto passibile di sanzioni penali.
Andiamo indietro nel tempo, al 15 marzo 1990. In un discorso pronunciato a Parma, Joseph Ratzinger, all’epoca ancora cardinale, cita una frase di Paul Feyerabend, nella quale l’epistemologo “anarchico” diceva che “all’epoca di Galileo, la Chiesa rimase ben più fedele alla ragione dello stesso Galileo”, e che “il processo contro Galileo è stato ragionevole e giusto”. La riprende nel 1992 in “Svolta per l’Europa?” (edizioni Paoline, Roma), il che autorizza a pensare che quella citazione, se proprio non traduceva il suo pensiero, doveva piacergli davvero tanto.
Il 17 gennaio scorso, Ratzinger, divenuto nel frattempo Benedetto XVI, viene invitato dal rettore dell’Università La Sapienza di Roma, Renato Guarini, a tenere una lectio magistralis per la cerimonia d’apertura dell’anno accademico. Alcuni professori se ne risentono e, ricordando la quella citazione così amata dal papa, scrivono al rettore che, “in quanto uomini di scienza fedeli alla ragione e insegnanti che hanno consacrato la loro vita al progresso e alla diffusione della conoscenza”, si sentono offesi e, “in nome della laicità della scienza e della cultura, nel rispetto di questa facoltà aperta a ricercatori e studenti di ogni credo e di ogni ideologia”, chiedono che “l’inopportuno evento” non abbia luogo. La lettera circola nelle altre università e raccoglie rapidamente millecinquecento firme di professori. Si diffonde anche tra gli studenti che, di assemblea in assemblea, creano una “mobilitazione” contro la visita del papa alla Sapienza. Sui muri della facoltà viene steso un immenso striscione: “La scienza è laica”.
Basandosi sulla relazione del prefetto, che teme incidenti, il Vaticano annulla la visita del papa. Benedetto XVI può tenere tutti i discorsi che vuole, anche i più reazionari, su famiglia, omosessualità, unioni di fatto, aborto, procreazione assistita, eutanasia - ma fuori dall’università. Tutto bene quel che finisce bene?
E no! Il diabolico cardinal Ruini, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, rovescia la situazione: il papa è vittima dell’intolleranza dei laici. Gli impediscono di parlare, lo umiliano! Che tutti i difensori della fede e della libertà vadano in suo aiuto! E, in effetti, migliaia di manifestanti “antilaici” si ritrovano in piazza San Pietro. L’Osservatore Romano scrive che “la minaccia contro il papa è un evento drammatico”. Uomini politici di ogni campo entrano in scena per manifestare la loro solidarietà alla Chiesa imbavagliata, per fustigare i “cattivi maestri”, gli empi, gli... integristi! Silvio Berlusconi ne approfitta per attaccare la sinistra, alleata a delle “frange intolleranti” e la richiama a “un severo esame di coscienza”. L’Italia è il paese dove la Chiesa (cattolica) ha più potere. Papa, cardinali, vescovi e preti s’impicciano di qualsiasi cosa, partecipano a tutti i dibattiti su tutti i mezzi di comunicazione, scritti e audiovisivi, possiedono imperi mediatici, formano le coscienze, disegnano le forme e i contenuti dell’etica - che, dicono, è cristiana o non è. Così, affermare che “la scienza è laica” diventa il sintomo di una grande intolleranza. È vero che “il maestro non potrà mai sostituire il prete”. My God!

La prima domanda (retorica) che mi è venuta in mente dopo la lettura di questo articolo, è stata: ma com’è possibile che in Italia Sarkozy piaccia così tanto e sia indicato da più parti come esempio di una destra “moderna”, visto che gli stessi francesi lo paragonano all’impresentabile Berlusconi? Le offese di Sarkozy a uno dei pilastri della Repubblica, quello della laicità, dovrebbe metterci tutti in allarme, tanto più che, se in Italia la corsa del berlusconismo e al clericalismo non può certo essere fermata (al contrario, può essere solo favorita) dal PD di Veltroni e Binetti, anche in Francia l’opposizione risulta ammutolita, non pervenuta.

Fonte: Libération (traduzione mia).

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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Giorno dopo giorno mi ritrovo sconvolto da come la Chiesa si insinui in ogni singolo aspetto degli italiani e di come rimanga perennemente chiusa al mondo che cambia, che si evolve...

L'Italia è uno Stato Laico!!!
Voglio poter avere un futuro "vivo", felice senza sentirmi dire che sono contro-natura, senza sguardi malevoli (a volte compianti)...libero di poter avere una famiglia...la vorrei qui, la vorrei mentre sono ancora vivo...utopia? spero di no!

Ti seguo da un bel po'...e ti ammiro, mi piace sentire le tue opinioni mentre cammino...mi aiuta a riflettere... dovresti aggiornare il podcast un po' più spesso :)
bye bye

Gabriele ha detto...

Vista la situazione, sì, io credo che sia abbastanza utopico in Italia... Grazie di essere passato. Cercherò di aggiornare il podcast più spesso!

gionata ha detto...

A proposito di fede omosessualità vi volevo segnalare una cosina di ben altro tipo... infatti il 4 aprile 2008 in 15 città italiane i credenti di varie religioni celebreranno tante veglie pubbliche per ricordare alle nostre chiese le vittime della violenza dell'omofobia.
L'iniziativa è stata lanciata con il passaparola da un gruppo di credenti omosessuali di Firenze e la cosa incredibile è che anche in Cile, Venezuela, Spagna, Perù ed Irlanda dei gruppi di credenti omosessuali, per solidarietà, daranno vita nello stesso giorno a delle veglie simili. Non scherzo per saperne di più basta visitare il sito dell'iniziativa all'indirizzo http://inveglia.wordpress.com/info/ Chi sa se ne parlerà qualcuno... almeno voi ora lo sapete...

Unknown ha detto...

Prova

Unknown ha detto...

Ho lasciato l'Italia nel 1989 per il Regno Unito. Ho fatto bene con i tempi che corrono nel "Belpaese"...Un paese bigotto, razzista e fascista, un paese servo del Vaticano. Le vacanze le faccio in Spagna...GRANDE ZAPATERO!!. ITALIA NO GRAZIE!