Catania Pride 2008 - 5 luglio

18 dicembre 2007

Al diavolo il PD

È questo il momento nel quale molti, giustamente, s’indignano per i fatti di Roma: per farla breve, il Partito Democratico palesemente genuflesso ai voleri del Vaticano, per cui nemmeno un riconoscimento puramente formale delle coppie di fatto come poteva essere il registro delle unioni civili da istituire presso il comune della capitale, riesce ad essere approvato (leggetevi i post di chi ha seguito quel Consiglio comunale, di persona o a distanza). Veltroni ha latitato, forse ha provato vergogna per essere andato in Vaticano a farsi dettare la linea che il partito degli omofobi (il suo... il vostro?) avrebbe dovuto tenere in consiglio (“Non se ne farà niente”, promessa mantenuta).
Oggi molti aderenti al Partito cosiddetto Democratico tentano di scaricare la responsabilità sulla sinistra radicale, occultando furbescamente la propria meschinità e cercando di massimizzare il profitto (tre esponenti a caso: Perugini, Santilli e il blogger Pieroni; personaggi che non linko, tanto è il disgusto nei loro confronti). Vorrebbero così dimostrare di essere quei baciapile che il Vaticano cerca, insultare gay e lesbiche e allo stesso tempo screditare gli unici partiti della maggioranza capitolina che si sono battuti per il registro (sinistra, radicali e socialisti). L’operazione è grossolana ma ci pone davanti a un’evidenza ormai incontrovertibile e che andrebbe ribadita a ogni piè sospinto: chiunque sostenga il Partito Democratico è, oggettivamente, un nostro nemico. Non ci sono scuse che tengano: bisogna che ci ficchiamo bene in testa che la manfrina secondo la quale “è meglio cercare di cambiare stando dentro” sono solo ciance, specchietti per le allodole, terribili ed oscene falsità durate fin troppo a lungo. Chiunque le pronunci e sia dotato di una seppur minima coscienza politica, vi sta mentendo sapendo di mentire.
Si pone anche il problema delle alleanze. Faccio un esempio: se Sinistra Democratica sceglie l’alleanza strategica con il PD io non la voto neanche sotto tortura. Non intendo più avallare, né direttamente né indirettamente, né da vicino né da lontano, chi promette di levare la discriminazione che mi colpisce per poi svendere il principio sull’altare della governabilità. Chiunque venisse a raccontarvi che l’alleanza è necessaria “per non far passare le destre” e sia dotato di una seppur minima coscienza politica, vi sta mentendo sapendo di mentire: proprio ieri a Roma il PD ha fatto “passare le destre” eccome, votando con loro contro l’istituzione del registro (si diceva, neanche tanto tempo fa, “la destra più becera”, ma c’è qualcosa di più becero che vedere veltroniani, finocchiariani, dalemiani e altri burattini votare con la destra?).
Perché non sia vana la rabbia dei tanti e delle tante che si sentono quotidianamente infangat* da questi rottami inguardabili, ricordiamoci sempre chi è il nemico. Teniamo ben presente, sempre e in qualsiasi circostanza, che questi avranno sempre qualcosa di più importante, di più urgente, di meglio da fare che pensare a voi. Sulla nostra testa, al massimo, potranno organizzare indecenti balletti e scambi di voti, come è avvenuto recentemente con la norma antiomofobia inserita nel pacchetto sicurezza, approvata per un soffio ma solo dietro la promessa di cancellarla subito. E allora noi dobbiamo dimostrare di avere di meglio da fare che pensare a loro. Vorrei scriverlo senza retorica cercando di tenere a freno la mia enorme collera: siamo solo noi a poter decidere del nostro futuro e del nostro destino. Riprendiamocelo, riorganizziamoci, strappiamo i nostri diritti a chi ce li nega ancora, lottiamo. Con durezza, certo, se necessario. Il tempo delle mediazioni, dei distinguo e dei referenti politici, se mai è stato opportuno, è scaduto da un bel po’ e non per colpa nostra. Quanto ci vorrà perché lo capiamo anche noi?

[Sabato 9 febbraio 2008 a Roma: No Vat! (dal sito di Facciamo Breccia)]


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5 commenti:

Ulisse ha detto...

Non posso che sottoscrivere in pieno quanto hai scritto.

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno. Chi sostiene il pd è nostro nemico e va combattuto con tutte le nostre forze.

Barbara Tampieri ha detto...

Anch'io sottoscrivo. Non c'è coraggio nei nostri politici di sinistra (di quelli di destra manco parlo) di fronte alle questioni che vertono sui diritti civili. E questi donabbondi il coraggio non se lo possono dare. Al massimo ti concedono il buffetto sulla guancia, ma vaffanculo!
Il problema è proprio questo: non capire che l'omofobia è un delitto contro la persona, non contro la morale.

Unknown ha detto...

concordo al 90%, compresa la parte dell organizzarci.
sono convinto che serva ricostruire la sinistra, libera, libertaria, laica, sociale, radicale e anche liberale. un po' tutto il meglio che si può dare. io ci starei...

http://blog.libero.it/rigitans

Gabriele ha detto...

Ulisse, Elfo, Lame, Rigitan's, siamo tutt* un bel po' arrabbiat*, vedo... del resto non ci posiamo prendere gli schiaffi un giorno sì e l'altro pure senza reagire. Intanto io penso di colpirli nella cosa cui tengono di più: il voto per il cadreghino. Il mio se lo possono scordare e inviterei tutt* a fare altrettanto. Eppoi darei forza alle lotte, come per esempio quella di Facciamo Breccia con No Vat, per denunciare la violenza delle ingerenze vaticane nelle nostre vite. Non so se potrò essere in Italia il 9 febbraio, ma certamente è un'iniziativa che sostengo...