La notte dellE famigliE e la giornata del coraggio laico
Questa notte accendiamo delle candele ed esponiamole alle nostre finestre, per dire che la famiglia non è solo quella del ministro Bindi, della senatrice Binetti e di altre icone dell’intransigenza omofoba, ma che hanno diritto di cittadinanza, in una Repubblica che dovrebbe essere laica e nella quale lo Stato è ben separato dalla Chiesa, tutte le forme di affetto, anche quelle omosessuali. Cittadinanza: quindi diritti, tutti i diritti, quelli che fino a questo momento ci sono stati negati. È la notte di tutte le famiglie, è la Families Night.
Inesorabilmente lanciato verso il successo da una massiccia propaganda giunta capillarmente in tutte le parrocchie italiane e pagata – immagino – anche con il finanziamento dell’otto per mille alla Chiesa cattolica, domani il Family Day occuperà Piazza San Giovanni a Roma e tutti i media italiani. Niente che possa turbarci davvero, figuriamoci. Quando nella laicissima Francia si discussero i PaCS, la destra e la Chiesa mobilitarono duecentomila persone che manifestarono a Parigi, alcune delle quali gridando: “Crepate di Aids e lasciateci tranquilli, banda di animali” e anche l’ever green “Froci al rogo”. In Spagna non furono da meno quando si trattò di approvare l’apertura del matrimonio alle coppie formate da persone dello stesso sesso. Prendiamolo un po’ come un male necessario, il morbillo o la varicella che il movimento glbt italiano dovrà subire, per diventare più grande, più forte, più maturo e più combattivo.
Soprattutto ricordiamoci che domani a Roma non ci sarà solo l’invasione dell’Italia cattolica oltranzista, integrista e omofoba del Family Day. C’è un altro piacevolissimo luogo della capitale, piazza Navona, dove si ritroveranno tutte quelle e tutti quelli che, ricordando le battaglie laiche del passato, vorranno dare nuovo slancio alla lotta che oggi ci contrappone a chi vorrebbe vederci discriminati per sempre. Dato che lavoro e vivo in Francia, domani non potrò essere alla Giornata del Coraggio Laico, se non con il pensiero (un forte pensiero). Se voi potete, però, non mancate questo bell’appuntamento.
Inesorabilmente lanciato verso il successo da una massiccia propaganda giunta capillarmente in tutte le parrocchie italiane e pagata – immagino – anche con il finanziamento dell’otto per mille alla Chiesa cattolica, domani il Family Day occuperà Piazza San Giovanni a Roma e tutti i media italiani. Niente che possa turbarci davvero, figuriamoci. Quando nella laicissima Francia si discussero i PaCS, la destra e la Chiesa mobilitarono duecentomila persone che manifestarono a Parigi, alcune delle quali gridando: “Crepate di Aids e lasciateci tranquilli, banda di animali” e anche l’ever green “Froci al rogo”. In Spagna non furono da meno quando si trattò di approvare l’apertura del matrimonio alle coppie formate da persone dello stesso sesso. Prendiamolo un po’ come un male necessario, il morbillo o la varicella che il movimento glbt italiano dovrà subire, per diventare più grande, più forte, più maturo e più combattivo.
Soprattutto ricordiamoci che domani a Roma non ci sarà solo l’invasione dell’Italia cattolica oltranzista, integrista e omofoba del Family Day. C’è un altro piacevolissimo luogo della capitale, piazza Navona, dove si ritroveranno tutte quelle e tutti quelli che, ricordando le battaglie laiche del passato, vorranno dare nuovo slancio alla lotta che oggi ci contrappone a chi vorrebbe vederci discriminati per sempre. Dato che lavoro e vivo in Francia, domani non potrò essere alla Giornata del Coraggio Laico, se non con il pensiero (un forte pensiero). Se voi potete, però, non mancate questo bell’appuntamento.
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